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๐‘ด๐’–๐’“๐’Š

ยฆ๐Ÿงฑยฆ

Siamo muri. Siamo muri altissimi di ๐๐ข๐š๐ฆ๐ž๐ง๐ž che quasi non si incrinano.

Siamo muri spessissimi ed impenetrabili che solo pochi riescono a scalfire๐Ÿ—ก๏ธ.

Siamo solidi quanto malleabili in un ๐ฆ๐จ๐ง๐๐จ ๐œ๐ก๐ž ๐œ๐š๐ฆ๐›๐ข๐š e al quale piace quasi osservare le nostre reazioni agli eventi๐Ÿ‘€.

Siamo ๐ฆ๐ฎ๐ซ๐ข ๐๐š ๐š๐›๐›๐š๐ญ๐ญ๐ž๐ซ๐ž che perรฒ si crogiolano nella propria apparente stabilitร โš–๏ธ, aspettando che gli ๐ž๐ฏ๐ž๐ง๐ญ๐ข accadano, illudendoci che essi non siano tutti una nostra responsabilitร .

E invece dovremmo proprio assumerla quella ๐ซ๐ž๐ฌ๐ฉ๐จ๐ง๐ฌ๐š๐›๐ข๐ฅ๐ข๐ญร  di essere persone complesse, portatrici di un mondo straordinario, ognuno differente l'uno dall'altro๐Ÿ‘ฅ.


๐’๐ข๐š๐ฆ๐จ ๐ฆ๐จ๐ง๐๐ข, non muri. Siamo ๐ฎ๐ง๐ข๐ฏ๐ž๐ซ๐ฌ๐ข che oscillano fra luce e buio, vita e morte...ed รจ proprio questo che ci rende cosรฌ dannatamente ๐ฎ๐ฆ๐š๐ง๐ข โœจ.


-Giulia, Akali Pavan

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