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Posto questa foto a distanza di 1 anno.
Ero luce e buio. Sono luce e buio.
Mi tinsi i capelli di nero.
Ero in un periodo in cui mi sentivo luce, ma dovevo fare i conti con il mio amico buio, perché ciò che ero esteriormente, non riusciva più ad essere il riflesso di ciò che ero interiormente.
I miei occhi, però, sono sempre stati quelli.
Erano e sono l'unico elemento che rispecchia veramente ciò che provo. Non mentono, i miei...ma ho capito, che non tutti sanno leggere la loro lingua, o magari, non vogliono. Preferiscono divenire cechi ed affidarsi ad una lingua che ritengono più semplice da capire e che viene espressa tramite la parola.
Essa sarà reale, forse, ma non vera.
Siamo persone e non personaggi di un racconto. Questi ultimi, la loro storia, le loro parole, saranno più vere perché ormai scritte e immodificabili.
Noi, invece, quali esseri umani, modifichiamo costantemente ciò che siamo e riconsideriamo azioni fatte, parole dette, pensieri espressi, in base alle esperienze che viviamo in un determinato, limitato momento.
Quello che prima ritenevamo giusto, improvvisamente diventa errato e viceversa.
Quella che ci sembrava essere un scelta imperturbabile, diviene qualcosa da mettere in dubbio.
Siamo esseri cangianti, reali sì, ma non veri, perché possiamo cambiare idea sul nostro intero vissuto.
Eppure, la verità, l'abbiamo sempre saputa. I nostri occhi ne erano già a conoscenza. Cercano di urlarcela ogni volta che ci guardiamo allo specchio, anche quando pensiamo di non sapere chi siamo.
Eppure, dovremmo "solo" smettere di guardare rapidamente e cominciare ad osservare.
Ma siamo nel mondo della velocità giusto? Non abbiamo tempo per osservare noi stessi, figurati gli altri e i loro occhi. Dopotutto...potremmo quasi toccare la loro anima, la loro essenza, ciò che davvero credono di essere.
Abbiamo paura di quell'alterità. Ci spaventa perché ci sentiremmo in colpa se dovessimo ferirla a causa di qualcosa che non è andato secondo "piani" che, a posteriori, sarebbero cambiati a prescindere.
Questo perché siamo veli prolungabili di luce, che spesso estendono un confine laddove sembra di incontrare il buio.
-Giulia Akali Pavan
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