๐ต๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐
- Dott.ssa_Akali - Balance Olistic Coach
- 13 mar 2021
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 22 ott 2021
๐ผ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐ซ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐ช๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐จ๐๐๐๐๐๐๐๐๐
Ciao a tutti. Mi presento.
Mi chiamo Giulia Pavan. Ho 21 anni e sono una ragazza diplomata come ballerina, insegnante e coreografa professionista, laureata in Scienze dellโEducazione (EduForm) come Educatrice e Formatrice ed attualmente, anche una studentessa che sta per laurearsi in Scienze Pedagogiche.
Oltre a questo, sono una delle innumerevoli guerriere che ha scelto di vivere piuttosto che sopravvivere dopo ben sette anni di Anoressia, una malattia mentale, che quando diventa evidente sul corpo, รจ piuttosto difficile da sanare.
Quel corpicino striminzito di una me del 2015 rappresenta una ballerina adolescente che non si sentiva โabbastanzaโ.
A colazione, pranzo e cena, anzichรฉ di cibo, mi nutrivo a fatica di sentimenti negativi, che letteralmente si bloccavano durante la deglutizione, creando un nodo alla gola che inibiva ancora di piรน lo stimolo della fame, ormai inesistente.

Ad accompagnare le mie tristi giornate cโerano quelle che io identifico con lโacronimo โRAPODโ:
ย RABBIA, cosรฌ tanta da oscurare la mia capacitร di pensiero critico;
ย ANGOSCIA, cosรฌ profonda da riuscire a farmi rinchiudere in un corpo ormai percepito come estraneo;
ย PAURA, cosรฌ ineffabile da indurmi a costruire solidi muri attorno a ciรฒ che era rimasto di me;
ย OPPRESSIONE, cosรฌ schiacciante da soffocare ogni residuale barlume di vita;
ย DOLORE, cosรฌ pungente interiormente, da divenire tagliente esteriormente.
Mi ero murata viva tra emozioni e sentimenti.
Avevo creato la mia gabbia. Non una gabbia qualsiasi, bensรฌ una di quelle costrittive e asfissianti in cui vi รจ solo unโuscita di emergenza, dotata di un segnale luminoso verde che ne indica lโesistenza, ma che purtroppo non riesci a vedere a causa del tuo โamicoโ Buio che ti avvolge in un abbraccio materno e delle vocine nella tua testa che ripetono incessantemente di sostare per un tempo illimitato in quel luogo, lโunico in cui potrai sentirti protetta ed accettata.
Quando sei anoressica, tutti ti dicono โmangia di piรนโ, โma come fai a non toccare ciboโ, โsmettila di fare la ragazzinaโ, โbeata te che hai problemi del genere ... io anoressica in unโaltra vitaโ ... e potrei continuare per ore.
Le parole feriscono, a volte piรน dei gesti.
Siamo tanto superficiali in questo mondo ed apriamo la bocca a sproposito fin troppo spesso.
Solo chi ci รจ passato sa cosa si prova e conosce quante e quali conseguenze comportano i Disturbi del Comportamento Alimentare.
Solo chi perde se stesso sa quanto potente sia quella bomba carica di sentimenti, pronta ad esplodere, anche solo dopo una singola parola, atteggiamento o azione โfuori postoโ โฆ โinesattaโ.
Si ha paura di sbagliare, di non essere abbastanza, di essere troppo grassi, troppo magri, troppo bassi, troppo alti, troppo euforici o troppo silenziosi, troppo buoni o insensibili. Si ha paura di essere โtroppoโ o anche โdi troppoโ e la cosa piรน assurda รจ che non si ha piรน il terrore di morire, ma di vivere.
Tentiamo di sopravvivere in un mondo dove regnano la passivitร , lโarroganza, lโindividualitร , il pregiudizio, lโinvidia, la mancanza ma anche lโeccesso.
Vogliamo tutto e subito e ci sentiamo, in veritร , โfuoriโ dal mondo, asociali. Ci sembra di non poter parlare ed infatti smettiamo di farlo, per paura di essere giudicati.
E invece la forza risiede proprio nel parlarne, nel combattere per tentare di districare quello che viene etichettato come un โproblemaโ banale โฆ cosรฌ โscioccoโ da farti desiderare, perรฒ, di non esistere ed abbracciare finalmente la vita, che per quanto tortuosa, potrebbe svelarsi come un qualcosa di decisamente straordinario.
Si smette di parlare perchรฉ si pensa che le persone abbiano perso la capacitร di saper ascoltare.
Questa vita, frenetica e veloce, ci ha fatto per caso dimenticare lโimportanza del dialogo?
Il silenzio, a volte, puรฒ essere sintomo di un profondo disagio interiore, che necessiterebbe di essere espresso e quindi elaborato e successivamente superato. Chiedete aiuto. Urlate se ritenete che possa essere una valvola di sfogo. Ma non tenetevi tutto dentro.
Le emozioni inespresse non muoiono mai. Vengono sepolte vive. Se dovessero emergere in seguito ad un qualsiasi evento, lo farebbero nel peggiore dei modi.
Per la societร attuale, il corpo, nonchรฉ lโinvolucro che consente ad ognuno di noi di esistere in questo mondo, sembra simboleggiare lโunica cosa che conta. Sรฌ, esatto, proprio una โcosaโ, un oggetto, un mezzo utilitaristico, spendibile come il denaro.
Spesso sentiamo ripetere, โlโaspetto รจ tuttoโ ... โรจ il primo impatto con lโaltro che contaโ ... perchรฉ quello che ci interessa รจ ciรฒ che si presenta esteriormente allโaltro, il quale a sua volta, consciamente o inconsciamente, giudica.
Chi osserva lโinterno รจ raro.
ร difficile tenere conto della corporeitร , perchรฉ spesso non si sa nemmeno cosa indichi questa accezione.
ร importante โavereโ un corpo, ma anche โessereโ un corpo.
Lโesterno รจ lโespressione dellโinterno.
Non dimentichiamo mai di prenderci cura del secondo, perchรฉ esso raffigura, a mio avviso, lโunica vera carta dโidentitร dellโuomo in quanto uomo e dunque, di un essere che non รจ solo soggetto o individuo, ma persona.
Il corpo non puรฒ essere il primo fine. Esso dovrebbe rappresentare il mezzo che permette allโuno di incontrare lโaltro per intenderlo nella sua forma prima โ come ci ricorda Pirandello โ e non cristallizzarlo in forme seconde che non gli appartengono.
Arrivati a questo punto, vi presento la ragazza a destra della foto.
Potete vedere una me cambiata del 2021, una ballerina adulta, una donna che con tutta la sua esperienza addosso, tenta in tutti i modi di realizzare i propri sogni.
ร tutto โrosa e fioriโ ora? Assolutamente no. Questa Patologia mi ha accompagnata per sette lunghi anni e con i danni che ha causato, combatto ogni giorno: amenorrea, piccole incertezze o paure che riemergono in situazioni specifiche ... per non parlare delle โnuove dinamicheโ che mi hanno vista coinvolta, le quali richiedono, ancora una volta, di lottare con ogni singolo nervo, muscolo, osso, sentimento o emozione di cui sono composta.
Ma una cosa รจ certa: raggiungerรฒ i miei obiettivi, sarรฒ la ballerina che sogno sin dallโetร di tre anni e mezzo, concluderรฒ lโUniversitร , continuerรฒ la mia campagna di sensibilizzazione verso queste tematiche sfruttando tutte le risorse a mia disposizione, con lโintento di aiutare sia le persone che soffrono che tutti coloro che si trovano nella condizione di doverle affiancare.
Questa รจ la vita che desidero.
Ho dato forma ad una specie di mantra che ripeto a me stessa ogni giorno e che condivido affinchรฉ chiunque voglia fruirne, possa farlo:
Parlare sempre. Arrendersi mai.
Combattere, non mollare la presa.
Avere un obiettivo e perseguirlo.
Ah, quasi dimenticavo, nel momento in cui ho davvero sentito nel profondo di aver โsuperatoโ la Malattia โ con le quali conseguenze e dispercezioni derivanti, come detto, dovrรฒ convivere sempre โ ho fatto imprimere sulla superficie del mio avambraccio interno destro la parola Resilient accompagnata da un Fiocchetto Lilla, simbolo della battaglia contro i DCA e del ricordo in onore di chi non ce lโha fatta. Inoltre, il mio Comune di residenza ha accettato la richiesta di aggiungere, previa virgola di separazione dal mio nome di nascita Giulia cosรฌ da non dover modificare tutti i documenti, un secondo nome allโanagrafe che mi rappresentasse davvero. Akali, questo lโappellativo di origine canadese che ho scelto. Significa โluce nel buioโ, โaffamata di luceโ, โpugno di luce nellโombraโ e la mia comunitร di appartenenza ha imparato, pian piano, a identificarmi in questo modo.
Abbiate la forza di abbattere i muri che avete costruito, non potete sapere cosa vi รจ oltre di essi ... magari imparerete a nutrirvi di vita.
-Giulia, Akali Pavan
Comentarios