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𝐓𝐞𝐦𝐩𝐨 è la parola chiave.
Diciamo sempre che il tempo "ci manca", è "troppo poco" e a tratti "troppo veloce". Il tempo è "denaro". Il tempo "dà consiglio". Il tempo "dà è toglie tutto". "Tempo al tempo".
Già. Il tempo. Quel qualcosa che sembra di non saper gestire al meglio.
Quando si ha tempo, a volte, non si ha più modo per goderselo.
Bisogna capire quando vale la pena aspettare e quando, invece, è necessario prendere o pretendere una risposta immediata.
Bisogna comprendere quando è essenziale rallentare per poter giungere all'obiettivo e quando, all'opposto, dover accelerare per poi godere di tutto l'impegno, successivamente.
𝐀𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚, quella che in psichiatria, rappresenta l'improvvisa e fugace sospensione della coscienza che si verifica in alcune manifestazioni epilettiche non accompagnate da fenomeni convulsivi e che si prova quando ci si sente di essere lontani da un luogo in cui uno dovrebbe trovarsi o si trova abitualmente. Ad esempio, se stessi. Quando si arriva a sentirsi assenti da sé, anche tutto il resto lo diventa. Eppure...anche se noi viviamo la nostra assenza, solo pochi si accorgono di essa, perché in effetti solo in pochi scelgono di vederla, osservarla, affrontarla al tuo fianco. Magari stai male, magari cessi di essere in questo mondo...e le persone verranno a saperlo dopo anni.
A pochissimi interessa come stai. Ad ancor meno se sei ancora un essere umano o una qualche sorta di spirito o entità alternativa.
La verità è che pochi vogliono davvero conoscere chi sei per te e sono pronti ad aiutarti con tutto, pur non avendo nulla.
Mi sono sentita assente prima, per alcuni motivi. Sono assente ora, per altri. Sono assente io e sono assenti cose e persone che vedono ma non osservano.
Non li sono completamente, ma a tratti.
"𝐑𝐢-𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐦𝐢 nel mio corpo, per 𝐫𝐢-𝐬𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢𝐫𝐦𝐢 Corporeità, cosicché la luce che ho dentro possa risplendere fuori". Questo l'obiettivo.
Non mi sentivo me stessa a 55 kg e mi ritrovai a pesarne 44. Non mi sentivo me stessa a 44 e arrivai 58. Non mi sentivo me stessa a 58...e mi trovai a 38.
Non mi sentivo...o forse sì, prima troppo piena, poi troppo vuota, poi di nuovo eccessivamente piena e poi completamente vuota.
E ora? Ora sono me, con i miei 58, di nuovo. Ma con un Mindset rivoluzionato, una composizione corporea decisamente differente ed un equilibrio ormonale mai avuto prima (foto dx).
𝐈𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐅𝐚𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐮𝐭 𝐢𝐧 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐞 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐭𝐨. Stesso giorno. Stesso posto. Ma con un Mindset completamente differente, una Pandemia di mezzo arricchita da malattie invalidanti e un cuore pieno di amore ma lacerato dall'odio altrui.
I numeri non valgono più. Io ed il mio riflesso allo 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 ci abbracciamo spesso.
𝐀 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞 io piango...lui no. 𝐀𝐥𝐥𝐨𝐫𝐚 mi osservo un'altra volta e mi fisso negli occhi. Vedo la sofferenza, il dolore, le cicatrici. Vedo la me devastata, distrutta, inerme. Un bruco che non accetta il processo faticoso per trasformarsi in farfalla.
𝐃𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞, guardo da un'altra parte. Abbasso gli occhi, poi mi fisso di nuovo, sta volta in modo più profondo. Eccomi, sono Io.
Donna, resistente e fragile. Atleta instancabile. Lavoratrice appassionata. Studiosa affamata.
Mi osservo bene. Vedo le 𝐟𝐢𝐚𝐦𝐦𝐞 nei miei occhi color oceano, quelle che mi fanno essere resiliente e asciugano le lacrime. Quelle fiamme che, anche questa volta, mi faranno arrivare dove voglio. Quelle che tengono insieme l'unico pezzo di cuore ancora intatto...e che alimentano tutti gli altri donati...a tratti distanti, altri vicini. Quelle che mi faranno affrontare anche una nuova sfida che mi si è presentata davanti...purtroppo.
Ma come ho detto, credo profondamente che la 𝐬𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 potrebbe risiedere nell'interrompere il ciclo vizioso che ci rende passivi, per provare a non farci sopraffare dalle inerzie che ci impongono di rimanere immobilizzati.
Verso la migliore versione di me 🦋.
-Giulia Akali Pavan
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